Durante la nostra visita al team SAR di OHS, ad Aberdeen splende un sole incredibile. Ci fanno subito notare che è insolito, ma in fondo, di normale nel lavoro delle squadre di soccorso c'è ben poco. Fanno un lavoro davvero straordinario.
Da ormai dieci anni, OHS gestisce quello che viene chiamato servizio Industry SAR, una fondamentale “rete di sicurezza” a sevizio della comunità che conta circa 10.000 persone che lavorano nell’industria del petrolio e del gas e che, per buona parte dell’anno, vivono in mezzo al Mare del Nord.
Il contratto che regola questo servizio è sostenuto da 19 aziende partner del settore energetico offshore. Grazie a loro è sempre attiva, 24 ore su 24, una squadra pronta a intervenire in caso di emergenza medica o ricerca e soccorso. Si tratta di un servizio completamente separato da quello della UK Maritime and Coastguard Agency (MCA), che coordina i soccorsi a livello nazionale.
“Circa l’85% delle nostre missioni riguarda interventi medici d’emergenza, in cui portiamo assistenza direttamente sulla piattaforma offshore”, spiega Keith Chalmers, responsabile SAR. “Può trattarsi di un problema cardiaco, ad esempio, oppure di un incidente che richiede cure immediate. Poi c’è anche una parte delle chiamate che riguarda specificamente operazioni di ricerca e soccorso.
Se pensi alla comunità offshore”, continua Chalmers, “è un po’ come un piccolo villaggio. È un posto dove si lavora, certo, ma per molti è anche casa, almeno per un po’.
Ci sono strutture mediche a bordo della piattaforma. Ma a volte c'è bisogno di ritornare subito sulla terra ferma e di portare il paziente in ospedale con urgenza. È questa la copertura di sicurezza che forniamo: i nostri equipaggi sono pronti a rispondere 24 ore su 24, 7 giorni su 7”.
Come funziona OHS
La sede operativa di OHS si trova all’Aeroporto Internazionale di Aberdeen, da dove l’azienda gestisce due attività principali. La prima è un servizio di trasporto regolare con elicotteri misti, per portare lavoratori e materiali tra la terraferma e le piattaforme nel Mare del Nord.
C’è un terminal attrezzato dove i passeggeri passano i controlli di sicurezza e poi si accomodano in sala d’attesa prima del volo. All’interno della struttura c’è anche una mensa e diverse stanze dedicate ai briefing pre-volo. Dopo il briefing, i lavoratori si cambiano e indossano la tuta di sopravvivenza assegnata per affrontare il volo.
È un’organizzazione ben consolidata, che viene replicata anche all’aeroporto di Sumburgh, il principale delle Shetland, che fa da seconda base per i voli di cambio turno.
Parallelamente, funziona il servizio Industry SAR, gestito da due AW139 configurati appositamente per le missioni di soccorso. Questi elicotteri coprono un’area vasta che include il settore centrale e settentrionale del Mare del Nord, costellato da oltre 100 installazioni offshore, alcune operative, altre in fase di smantellamento.
In media, ogni anno si effettuano tra le 100 e le 150 missioni. In casi particolari, la flotta può anche intervenire su richiesta della MCA, se gli elicotteri OHS sono i più vicini al luogo dell’emergenza.
Intervenire nelle emergenze
Chalmers racconta: “L’AW139 è fondamentale per poter offrire questo servizio in modo efficace. È il cuore pulsante di tutto ciò che facciamo.”
A bordo dell’elicottero ci sono quattro persone: comandante, co-pilota, operatore al verricello ed un paramedico. Dalle 7 del mattino alle 7 di sera, siamo pronti a decollare entro 15 minuti dalla chiamata d’emergenza. Nelle altre 12 ore, il tempo massimo di risposta è di 45 minuti.
Come si valuta la gravità di un intervento? “Ogni caso è a sé. Ogni chiamata viene classificata in base all’urgenza, con il supporto di un team medico esperto. Quando arriva una segnalazione, ci confrontiamo subito con il servizio medico a distanza, composto da medici esperti che danno un giudizio clinico sul tipo di intervento necessario.
Se qualcuno è finito in mare, è ovviamente una situazione che richiede risposta immediata. Altre volte, se l’emergenza è meno grave, siamo comunque obbligati a intervenire nel più breve tempo possibile, comunque entro sei ore.”
"Di più di un lavoro"
Passando un po’ di tempo con i membri dell’equipaggio, diventa chiaro che quello che fanno è molto più di un semplice lavoro. Che siano piloti o operatori di bordo, tutti, nessuno escluso, parlano con passione dell’importanza di aiutare gli altri. Sanno bene che vengono chiamati quando le persone sono più vulnerabili.
Chiedo a Rich Forte, paramedico al verricello, cosa gli passa per la testa quando arriva una chiamata: “Devi essere pronto a tutto. Magari hai un’idea generale della situazione, ma quando arrivi sul posto spesso le cose sono cambiate. Devi saper adattarti.”
Andy Anderson, istruttore dell’equipaggio di bordo e operatore esperto al verricello, parla dell’importanza della fiducia tra i membri del team: “Quello che vede il pilota e quello che vede chi lavora con il verricello durante un intervento è completamente diverso. Per questo comunicazione e fiducia sono fondamentali. I nostri team sono composti da professionisti esperti, ci conosciamo bene e la fiducia si costruisce col tempo. Anche l’addestramento è molto realistico, ci alleniamo costantemente a gestire con precisione la coordinazione necessaria.”
E dal punto di vista di chi vola? Chiedo al pilota SAR Derek Coulter com’è volare nel Mare del Nord: “Il meteo qui può cambiare quattro volte in una giornata. Quindi, se arriva una chiamata nel cuore della notte, per esempio, la prima cosa a cui penso è sempre il tempo. Ti dà subito un’idea di che tipo di missione ti aspetta.”
Uno sguardo al futuro
Anche se l’attenzione delle squadre SAR è sempre rivolta alla prossima missione, c’è grande attesa per il 2026. OHS riceverà due nuovi AW139 altamente specializzati che diventeranno il punto focale del servizio Industry SAR.
I nuovi elicotteri avranno l’avionica più avanzata e saranno dotati di visori notturni, per migliorare le operazioni in condizioni di scarsa visibilità, oltre al sistema FIPS (Full Ice Protection System), esclusivo dell’AW139 nella sua categoria. Il sistema offre agli equipaggi la possibilità di effettuare spedizioni anche in presenza di ghiaccio, quando altri tipi di velivoli non possono volare, garantendo interventi in sicurezza in qualsiasi condizione.
Gli AW139 saranno inoltre allestiti con un’area medica interna progettata su misura da OHS in collaborazione con i partner del settore energetico, così da rispondere esattamente alle loro esigenze operative.
L’arrivo di questi elicotteri rappresenta un traguardo importante. OHS ha infatti appena firmato una proroga del contratto per il servizio Industry SAR, che garantirà la continuità del servizio almeno fino al 2034, con possibilità di estenderlo di altri due anni.
“C’è tantissimo entusiasmo per l’arrivo dei nuovi AW139. Saranno fondamentali per il nostro futuro e porteranno il nostro lavoro a un livello ancora più alto. Dovrete tornare a vederli quando arriveranno.”
Non serve farselo ripetere.
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