Mentre il convertiplano AW609 segue il suo percorso verso la certificazione civile, la prima di un velivolo di questo tipo che include sia caratteristiche di un aereo sia di un elicottero, Leonardo ha invitato SA Sheikha Mozah bin Marwan bin Mohammed bin Hasher Al Maktoum ad essere la prima donna a pilotarlo. Sua Altezza infatti è sia Pilota di Boeing 777 sia di elicotteri, fra cui anche l’AW139 della Polizia di Dubai, e per questo lo scorso maggio ha visitato il sito Leonardo di Filadelfia, negli Stati Uniti, per testare in prima persona l'AW609, raggiungendo un importante traguardo per le donne pilota del settore civile. Portando in tutto il mondo la sua esperienza come esempio, Sua Altezza è costantemente impegnata nell’ispirare e sollecitare le giovani donne che hanno questo sogno, negli Emirati e altrove, a intraprendere una carriera nell’aviazione.
Abbiamo chiesto a SA di raccontarci il suo percorso e di condividere questa sua nuova emozionante esperienza.
Come è nata la sua passione per il volo e la voglia di diventare pilota?
Sono sempre stata una bambina molto attiva, a 10 anni avevo già provato la maggior parte degli sport dedicandomici quotidianamente. Ero sempre alla ricerca di nuove sfide, emozionanti e coinvolgenti, e di nuove esperienze da aggiungere al mio bagaglio di competenze.
La passione per il volo è nata quasi per caso, ma è stato un amore a prima vista. Mi trovavo nel Regno Unito per una vacanza estiva con la mia famiglia e, con mio fratello, abbiamo fatto un'esperienza di volo su un Robinson 22 senza porte. Era una calda giornata estiva di cui ricordo ancora le incredibili sensazioni, il vento tutt’intorno a noi, le nuvole, il profumo, la frenesia. Sebbene non abbia dato seguito immediato a quell’esperienza, quelle emozioni mi sono rimaste dentro e sapevo che a un certo punto il volo sarebbe diventato una parte importante della mia vita.
Quali studi ha dovuto seguire per diventare pilota?
Sono stata ammessa alla Oxford Flying Academy, nel Regno Unito, dove ho intrapreso e completato gli studi teorici. Sono poi andata in Arizona per l'addestramento in volo. È stato un periodo incredibile della mia vita.
Il volo è sempre stato un ambiente dominato dagli uomini: quali sfide ha dovuto affrontare, come donna?
È vero, è un settore storicamente dominato dagli uomini, come accade in altri ambiti tecnici o scientifici. Sono cresciuta in un Paese che non si concentra sulle sfide, ma piuttosto sulle opportunità; quindi, essere una delle prime donne mi ha permesso di lanciare un segnale significativo e contribuire ad aprire nuovi sbocchi per coloro che vogliono intraprendere un percorso simile. Non ho affrontato sfide in quanto donna, ma ho superato quelle che si sono presentate e che mi hanno permesso di crescere e diventare una persona autonoma e sicura delle proprie competenze, seppur ancora giovane e inesperta. Diventare piloti non è un percorso facile, a prescindere che a intraprenderlo sia un uomo o di una donna. Prima smetteremo di fare distinzioni di genere su questo tipo di esperienze, prima potremo diventare più inclusivi e solidali gli uni con gli altri. La crescita è crescita e le competenze sono competenze, si vola su un aereo perché si hanno competenze, non perché si appartiene a un genere.
Il volo di un aereo e di un elicottero ha peculiarità diverse. Quanto l'ha aiutata averli pilotati entrambi nel pilotare l'AW609?
Aver volato con entrambi ha rappresentato sicuramente un vantaggio. Mi sono sentita a mio agio durante l'intero volo, tutto è stato progettato in modo intelligente e intuitivo, tutto si è svolto senza particolare stress e in modo piacevole! Mi sono divertita molto e ho potuto capire quanto l'AW609 possa essere utile ed efficiente nella gestione di diversi tipi di missioni.
Qual è l'emozione più bella che ha provato in volo?
Un immenso senso di libertà, mi sono sempre sentita completamente a mio agio.
Che cosa ha significato per lei volare con il convertiplano? Qual è il suo prossimo obiettivo?
Volare con il convertiplano è stato un punto importante nella mia lista dei desideri, e per me aveva un significato molto personale. Nel momento in cui ho visto primo disegno del prototipo ho detto a me stessa che lo avrei pilotato. Tenere fede a questo patto e vivere questa esperienza è stato esaltante e gratificante. Sono davvero a mio agio in volo e per quanto riguarda il mio prossimo obiettivo, punto alla Luna.
Sono sempre di più numerose le donne nel mondo dell'aviazione militare e civile. La sua esperienza è un esempio da seguire: cosa si sente di dire a coloro che vogliono diventare pilota?
Di farlo e basta. Non perdete tempo a pensare a impossibili scenari di come le cose potrebbero andare, a quali difficoltà potreste incontrare o ad altre trappole mentali che noi donne siamo così brave a creare. Se pensate che sia la vostra vocazione, buttatevi a capofitto e date il 110 per cento di voi stesse. Impegnatevi per la passione che provate, non avete bisogno di altre ragioni e godetevi sia le occasioni di apprendimento che quelle di contrasto, perché entrambe rappresentano un'opportunità di crescita. Il cielo non ha genere e tutti possono imparare a volare, se è quello che sognano fare.